Residenza fiscale dei privati in India per il 2020-2021
2021-03-24

L’Ufficio Centrale per le Imposte Dirette indiano (o CBDT) ha emesso una Circolare in cui chiarisce la situazione dei non residenti e visitatori stranieri il cui permesso di soggiorno, nell’anno fiscale 2020-2021, è stato esteso a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Moltissimi sono i casi di non residenti che, a causa della sospensione di voli internazionali e dei vari lockdown locali, non hanno potuto lasciare il Paese. Questa circostanza ha influito sulla loro posizione fiscale, rendendo necessario un intervento chiarificatore da parte dell’autorità.

Secondo la Circolare i non residenti registrati nel periodo 2019-2020, che non hanno avuto modo di lasciare il paese nel periodo 2020-2021 a causa delle restrizioni previste per l’emergenza epidemiologica, sono considerati alla stregua dei residenti fiscali nel caso in cui abbiano soggiornato sul territorio indiano per almeno 182 giorni nell’anno solare. Non solo, ma verranno considerati come residenti fiscali anche coloro che sono rimasti nel paese per almeno 60 giorni nell’anno solare e che hanno trascorso almeno 365 giorni negli ultimi 4 anni in India.

In secondo luogo, nel rispetto dall’accordo sul divieto della doppia tassazione (DTAA, d’ora in poi “Accordo”) firmato dall’India e da vari altri paesi, l’Autorità ha chiarito che un soggetto sarà considerato residente fiscale di uno solo dei paesi contrenti, alla stregua della cosiddetta normativa tie-breaker prevista dal suddetto accordo.

Il CBDT, inoltre, ha adeguato le proprie direttive alle linee guida previste dall’Organizzazione per lo Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) riguardo l’applicazione dell’Accordo per le situazioni di emergenza come quella causata dal Covid-19. Ad esempio, se un soggetto si è trovato solo temporaneamente bloccato lontano dalla sua residenza, è improbabile che tale soggetto sia qualificato come residente secondo la legge fiscale nazionale e, anche qualora egli fosse qualificato tale a causa della residenza temporanea in tale paese, secondo la DTAA, non sarebbe applicabile alcun cambiamento fiscale significativo.

Qualora dovesse verificarsi un episodio di doppia tassazione, l’Autorità ha previsto l’opportunità per il soggetto di presentare una domanda presso il locale ufficio fiscale indiano, in cui egli potrà far presente le ragioni della doppia tassazione. Una volta presentata, la domanda sarà analizzata dall’Autorità che potrà provvedere caso per caso alle dovute esenzioni fiscali.

La situazione epidemiologica e le relative chiusure previste dal Governo Indiano hanno rappresentato un problema per molti soggetti ma, fortunatamente, l’Autorità indiana ha chiarito le principali problematiche afferenti all’applicabilità della legge relativa alla residenza fiscale.

Qualora aveste necessità di ricevere assistenza su questa o altre questioni, contattateci all’indirizzo info@phcadvisory.come. I nostri professionisti saranno lieti di chiarire ogni vostro dubbio.

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